LIGABUE: NEGLI STADI PER SALUTARE “IL MOSTRO”

Un emozionante tour, partito da Roma e che attraverserà l’Italia a seguito di un nuovo album in testa alle classifiche

“Arrivederci, mostro!”, con questo titolo Ligabue è tornato con un nuovo album da studio, 12 canzoni che servono a salutare, come afferma il cantante stesso, “i propri mostri, i propri fantasmi che si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative. Sappiamo – continua – che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo. Alcuni di loro li ho affrontati in questo album ma era solamente per fargli sapere che li stavo salutando. So benissimo che sarebbe fin troppo bello che fosse un saluto definitivo. Infatti non mi sono permesso di dire: “Addio, mostro!” ma un più prudente e realistico: “Arrivederci, mostro!”. Segue l’uscita del disco un tour di concerti negli stadi italiani che durerà fino alla fine dell’ estate. L’esordio della tournèe è stato a Roma con una doppia tappa, il 9 e 10 luglio allo Stadio Olimpico, due ore e mezza di musica in cui Ligabue propone gran parte del suo nuovo lavoro e tutti i successi che lo hanno consacrato nel panorama nazionale. Alle 21.15 in punto il cantante di Correggio si è concesso ai suoi fan per due ore e mezza di concerto in un continuo crescendo di emozioni, uno spettacolo a grande impatto emotivo, dominato da un palco molto grande, occupa quasi tutta la lunghezza di una campo da calcio, diviso in 3 blocchi, con giochi di luce e immagini davvero irripetibili. Alcune delle versioni delle sue canzoni storiche sono state leggermente rivisitate rispetto alle versioni da studio, in modo da renderle ancora più dinamiche e coinvolgenti. Non mancano duri assoli di chitarre elettriche che arrivano diritti al cuore prorompenti come fiume in piena. Ad aprire il concerto le prime tre canzoni di “Arrivederci, mostro”: ‘Quando canterai la tua canzone’, ‘La linea sottile’, ‘Nel tempo’. Il cantante romagnolo utilizza il brano ‘Nel tempo’ come sponda per fare un salto indietro nel suo di tempo e iniziare a far rivivere ai fan i suoi successi passati. Durante l’esecuzione di questo brano, sui maxischermi, c’è l’immagine di Ligabue in pieno stile ‘Pop art’ che collega il suo presente al suo passato. Si continua con ‘Balliamo sul mondo’, ‘Bambolina e Barracuda’ e le altre hit di inizio carriera. Una perfetta miscela di passato e presente presentata da un Ligabue in buona forma e con la voglia di salutare, insieme ai propri fan, quel mostro o quei mostri con la sua musica: dinamica e trascinante per la maggior parte, ma anche romantica e riflessiva in alcuni brani, come la ballata “Ci sei sempre stata” e “Il peso della valigia”. Il palco prevede anche una passerella al centro che porta nel cuore del parterre, dove ci sono i fan più affezionati, proprio lì Luciano si lascia andare regalando a tutti gli appassionati quelle canzoni più intime. Suggestiva ed emozionante è la versione chitarra e voce di “Ho perso le parole”: un grande brivido che tocca tutti quando con coraggio e convinzione Ligabue canta i versi “credici un po’ metti insieme un cuore prova a sentire e dopo credimi, credimi un po’ di più, di più davvero”. Si arriva al giro di boa dell’evento con ‘Piccola stella senza cielo’ e con una versione velocissima e scatenata di ‘Marlon Brando è sempre lui’.

Penultimo brano è ‘Buonanotte all’Italia’, cantata da Ligabue sulla pedana al centro del prato, un momento toccante in cui il cantante e la musica fanno da sottofondo alla foto dei personaggi di ieri e di oggi che hanno reso grande e importante il nostro paese: da Falcone e Borsellino a Pisolini, Valentino Rossi, Benigni, Sofia Loren, Gassman, Totò, Giovanni XXIII e tanti, tantissimi altri. In questo brano le luci sono azzurre e puntano il cielo, come a dire “guarda, mondo, di cosa siamo capaci”. Il mostro è stato così salutato: la paura, la tristezza sono andate via. I ritmi sfrenati delle sue canzoni hanno fatto sì che venisse liberato tutto ciò che di negativo c’era. Serve un messaggio di speranza, per affrontare il resto del cammino e anche qui Liga non delude. Come un padre, un vecchio amico si lascia andare e dà un consiglio a tutti i ragazzi affermando che comunque vada “Il meglio deve ancora venire”. In pista così per l’ultimo sfrenato ballo tra il tripudio della gente che ha bisogno di una speranza, di un segno per continuare a crederci, per continuare a ‘tenere botta’ e per continuare a considerare la vita una cosa meravigliosa, degna di essere vissuta.

Al termine del concerto, segue l’after-show davvero unico ed esclusivo, organizzato dall’agenzia Free Event: un momento in cui è possibile riprendersi dalle “fatiche” del concerto assaporando un cocktail offerto dall’agenzia organizzatrice e condividendo le emozioni con gli altri partecipanti. Un’idea davvero innovativa, sperimentata già nei concerti delle più grandi star italiane come Claudio Baglioni, Laura Pausini e Vasco Rossi e che si ripeterà in altre tappe del concerto di Ligabue.

Francesco FRATTARELLI

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