LA SCULTURA DIVENTA MUSICA

GABRIELE SIMEI FONDE LA SUA ARTE CON LA MUSICA DI GIOVANNI BAGLIONI

Roma, giovedì 1 luglio 2010 dalle ore 19,00 la Galleria Pio Monti Arte Contemporanea ha dato il benvenuto ad una insolita e inedita inaugurazione. L’apertura della mostra personale di Gabriele Simei con le opere “Flussi”, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, è solo l’incipit di una serata-evento con l’intervento del noto chitarrista Giovanni Baglioni, che ha eseguito alcuni brani live, proiettando in anteprima il video “Anima Meccanica”, di cui i due artisti sono protagonisti. La mostra personale di Gabriele Simei intende evocare un dialogo tra gli elementi della sua collezione: ferri battuti, vetrate, maioliche, stucchi, boiseries e le sculture appositamente allestite che, come dichiara il loro nome, fluttuano dal passato verso il futuro, gravide della consapevolezza che nell’arte “l’origine è la meta”.

Domenica Roma ha intervistato l’artista scultore romano per sapere qualcosa in più sul messaggio contemporaneo che ci vuole trasmettere tramite le sue opere unite alla dolce melodia di Giovanni Baglioni.

Gabriele, in un comunicato stampa hai affermato che “ in arte l’origine è la meta”. Questa frase spiega la tua filosofia di vita e quindi tutto ciò che concerne l’arte per te. Ci potresti spiegare meglio cosa vuol dire per te questo messaggio?

Si, certo. Diciamo che ognuno di noi è alla ricerca dell’origine della vita e delle cose che vivono in essa. La mia arte è un arte contemporanea che tramite gli elementi primordiali da me usati, quali il ferro, la roccia, i sassi, creano un ritorno con il passato insieme all’armonia che regnava all’origine della vita. Il disegno creato dalle linne, punti e sfere presenti nelle mie opere rimandano proprio al concetto di armonia primordiale.

Le tue opere sono ferri e sfere fluttuanti, quasi come se fossero costellazioni. La scelta dei materiali e delle forme da essi assunte, hanno un messaggio particolare da trasmettere e da rappresentare?

Ognuno nelle mie opere può vedere ciò che desidera, si può vedere una costellazione, come uno spartito musicale. Suono in forma materico. Sfere all’interno del pentagramma, musica ed arte che si fondono in un’ unica cosa. Il mio lavoro è di giocare con tutte le materie per ottenere un progetto che prende in oggetto 10 pezzi creati secondo una logica ben precisa. Ho a cuore tutte le mie opere da quelle più piccole create con perline colorate a quelle di grandi dimensioni create con il ferro come ad esempio l’ opera chiamata “ Strumento”. Essa sembra un’arpa, è bellissima.

Il connubio fra arte e musica è molto forte nelle tue opere. Un’azzardo, ma una scelta di successo in quanto il linguaggio dell’arte e della musica si fondono insieme volti a comunicare emozioni e sensazioni molto forti. Te hai scelto Giovanni Baglioni per collaborare al tuo progetto, hai fuso alla tua arte contemporanea la melodia dolce e moderna della chitarra di Giovanni. Perché hai scelto proprio lui e quali sensazioni pensate di trasmettere insieme?

Conosco Giovanni da anni ormai ed apprezzo molto la sua musica. Lavoro al mio progetto Flussi, da tre anni ormai ed ho ritenuto la musica di Giovanni la più vicina alla mia arte. Il video Anima Mecanica è infatti rappresentativo dell’ unione dei due linguaggi.

Ciò che non tutti sanno è che dietro le opere di Gabriele c’è un discorso legato alla fisica, le forme dei materiali da lui scelti e posizionati fanno nascere un’armonia naturale che non proviene da una attenta decorazione nel flusso, ma avviene tramite un gioco di forze fisico. Le sfere vengono infatti posizionate in base ai colori e in base al senso che l’artista vuole trasmettere.

Gloria GARGANO

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