Stefania Andriola e Piero Angela

Uno dei sorrisi più belli della televisone italiana: Stefania Andriola. La Redazione di Domenica Roma incontra Stefania per parlare di lei, del suo lavoro e di molto altro in un’interessantissima intervista, da leggere tutta d’un fiato, fino in fondo.

Stefania Andriola: modella, attrice, giornalista, conduttrice. Ami lo sport e i viaggi… una vita densa di attività. In che modo riesci a conciliare i tuoi impegni con le tue passioni?

 

La professione che ho scelto di fare, quella della giornalista, mi “costringe” a vivere in città, ma appena posso scappo, cercando posti in cui recuperare il contatto con la natura. Adoro viaggiare e conoscere culture diverse; quando non posso andare dall’altra parte del mondo il parco vicino a casa è il mio rifugio. Da sempre amo correre a piedi e anche quando sono stanca, bastano le mie scarpe, tuta tecnica e musica per farmi volare lontano dallo stress. Due o tre  volte alla settimana percorro i miei 8-10 km, ammirando il paesaggio intorno a me e soprattutto gustandomi i cambiamenti delle stagioni. Adoro in modo particolare i colori di questo periodo, l’autunno, le foglie a terra che sembrano creare un tappeto che mi accompagna nel mio circuito, i mille colori della primavera, sentire il mio respiro in sintonia con quel suono che solo i runner conoscono… quel rumore tanto speciale che si crea quando i piedi toccano terra, falcata dopo falcata.

Amo anche andare in bici: da grande amante del ciclismo è sempre stato un mio sogno nel cassetto potere macinare chilometri su un mezzo a due ruote simile a quello usato dai grandi campioni; ho la fortuna di avere un’ottima bicicletta, una Kuota modello Kobalt, adatta a chi come me vuole iniziare ad allenarsi seriamente. Ammetto che sapere in anticipo che tempo farà prima di uscire ad allenarmi è una gran fortuna, che mi permette anche di scegliere l’abbigliamento tecnico adeguato ma a volte mi rende un po’ pelandrona quando so che troverò freddo o pioggia… ma proprio io che lavoro con il tempo non posso permettergli di vincere sulla mia voglia di fare sport.

Sui miei social network c’è scritto “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Poche parole in cui è contenuta tutta la mia vita. Ho sempre avuto una curiosità innata per posti e culture diverse da quella in cui sono cresciuta. La realtà in cui vivevo tutti i giorni non mi bastava e non riuscivo ad accontentarmi guardando luoghi che sembravano meravigliosi solo in fotografia: io volevo viverli sulla mia pelle, provare le sensazioni che ti trasmette la loro natura, sentirne gli odori. Così ho iniziato ad essere la Stefania sempre pronta a partire, da un momento all’altro, la Stefania che se sta troppo ferma in una città poi non resiste al richiamo del primo aereo disponibile che mi porti lontano. Non so perché ma non sono mai riuscita a identificarmi con un luogo preciso, una città. Ci sono persone che hanno forti legami con la propria terra d’origine… persone che, anche se partono, amano poi ritornare a casa o anche solo pensare e ripensare ai profumi, ai sapori di quella città che li ha visti sin da bambini. Ho viaggiato tanto forse anche per cercare di capire se potesse esistere un luogo che percepissi come la mia “vera” terra d’origine.

 

Tre aggettivi per definirti.

 

Solare, determinata, indipendente.

Stefania Andriola in tenuta sportiva

 Hai esordito con lo sport nel 2003 occupandoti di ciclismo. Che ricordo hai del Giro d’Italia?

 

Il mio primo approccio al mondo del ciclismo, risale al 2003 quando mi scelsero come Miss Estathé, la Miss che premia la maglia rosa del Giro d’Italia. Prima di allora conoscevo poco di quello sport che mi sembrava noioso e adatto solo ad un pubblico di una certa età. Ricordo mio nonno seduto sulla poltrona davanti alla tv a guardare ogni tappa del Giro d’Italia e del Tour de France; mio nonno nato nel 1910 e cresciuto quando gli italiani si dividevano tra i seguaci di Coppi e Bartali. Prima di quel Giro credevo il ciclismo fosse uno sport insipido ed individuale, ma avere la possibilità di essere su quei percorsi come Miss, sia in partenza che all’arrivo, mi ha aperto gli occhi su un mondo che poi non ho più voluto abbandonare. Un mondo dove la vera bellezza si nasconde tra la fatica, le salite, i paesaggi da affrontare, i km che ti tolgono il fiato su percorsi dove si appostano centinaia di persone per vedere passare i propri beniamini anche solo per 30 secondi di volata. Quel mio primo Giro, non posso dimenticarlo, fu l’ultimo Giro di Marco Pantani. Pur essendo straniera in quel mondo, sentivo la forza del suo personaggio; era inavvicinabile, sempre circondato da decine di fan. Era facile individuarlo prima di ogni partenza: bastava buttare l’occhio e cercare una folla di persone e telecamere; lì dietro si nascondeva il Pirata. Dopo quel Giro ho avuto la fortuna di replicare, sempre come Miss maglia rosa nel Giro del 2004, il Giro che ha visto il trionfo di Damiano Cunego. Nel 2008 finalmente sono riuscita a seguire tutto il Giro d’Italia come giornalista per Gazzetta dello Sport; sono stata il primo volto dell’ “Altrogiro Tv”, la web tv della Gazzetta. L’idea era quella di portare alla luce tutti i retroscena di questa importante manifestazione sportiva, le bellezze che spesso sfuggono alle telecronache ufficiali giustamente concentrate sulla gara. Raccontavo cosi le curiosità delle città toccate ogni giorno, intervistavo i ragazzi della carovana rosa, le mogli dei corridori, i direttori sportivi, i  massaggiatori… i tifosi che si piazzano giorni prima nelle tappe di montagna pronti ad accogliere i grandi del ciclismo che lottano contro le salite che li renderanno celebri. Ho replicato con la web tv di Gazzetta nel 2010 con “Gira e Rigira” dove abbiamo inserito delle piccole candid camera facendo domande trabocchetto ai personaggi più importanti coinvolti.

 

Lavori da anni al Centro Epson Meteo. In che modo riesci a portare “il sole” nella tua vita?

 

Lavorare nella meteorologia è il modo migliore per ricordarmi che dopo la pioggia torna sempre il sole. Sembrerebbe una frase fatta ma per me è il simbolo della vita. Proprio come dopo fenomeni meteorologici estremi il sole riporta la tranquillità e la speranza, la nostra vita è fatta di alti e bassi. Quindi anche nei momenti peggiori c’è sempre quella voce che mi ripete che prima o poi andrà meglio. Il vero sole della vita per me è riuscire a godere di ogni istante di tranquillità, di bellezza che ci capita e soprattutto di rendercene conto nel momento in cui lo viviamo. Il sole può essere un abbraccio di un amico, un panorama meraviglioso, un buon piatto associato a un bicchiere di vino, un momento passato in famiglia, fare sorridere una persona che non si sente bene…. una serata tra amici…

 

Torniamo ai viaggi. C’è  un luogo che hai visitato dove vorresti ritornare e un luogo che non hai ancora visitato ma che ti sei promessa di fare?

 

Il mondo è così grande che bisognerebbe viaggiare ogni giorno e visto che non voglio perdermi luoghi fantastici, ho stilato una lista dei posti che voglio assolutamente vedere nella vita: indescrivibile la sensazione che provo nel depennarne qualcuno dopo esserci stata! Al mattino mi sveglio sempre con un’idea fissa, cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita, ed i miei viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. Tra i viaggi che più ho amato ci sono quelli in Africa, India, Thailandia, Cambogia,  Messico…. Ecco mi piacerebbe tornare in India perché di questa terra mi manca vedere il Taj Mahal, poi altri sogni nel cassetto sono fare la scalata del Machu Picchu e il Cammino di Santiago.

Evento Focus Live

 

Sei salita sul palco di Focus Live, la kermesse di scienze e tecnologia, assieme al mito della divulgazione scientifica, Piero Angela. Puoi raccontarci l’esperienza?

 

Sono felicissima di aver lavorato per questo evento, di cui Meteo.it era partner, che si è svolto al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano dall’8 all’11 novembre 2018. Ho condiviso il palco con Jacopo Loredan, il direttore del mensile FOCUS, un grande professionista pieno di passione per tutti gli argomenti trattati. Il via alla kermesse ha visto sul palco appunto Piero Angela, una star d’eccezione che ha portato la scienza nelle case degli italiani. Ricordo che è stato letteralmente travolto dall’affetto del pubblico, ed è una persona umilissima; tengo a riportarvi alcune sue parole:“Ho cercato di non deludervi mai. Ogni volta che lavoro a un programma o scrivo un libro lo faccio come se fosse la prima volta, ci metto tutta l’energia possibile. Non dobbiamo mai accontentarci”. Onestamente è stato uno degli eventi più interessanti a cui ho partecipato; si spaziava dallo sport ai social network, dalla paleontologia alla robotica, dalla matematica alla medicina, dalla meteorologia con un occhio puntato ai cambiamenti climatici all’astrofisica, dall’ingegneria alla zoologia con alcune tra le menti più brillanti e geniali di queste materie ospiti dell’evento come l’astrofisica Marica Branchesi, il dottorando in astrofisica  Luca Perri, il climatologo Luca Mercalli, l’astronauta Paolo Nespoli, il divulgatore informatico Salvatore Aranzulla, il fumettista Zerocalcare. Questi sono solo alcuni dei nomi presenti sul palco durante quei 4 giorni.

 

Che rapporto hai con il tuo pubblico?

 

Direi molto buono anche perché sono rimasta la stessa Stefania che ero prima di comparire in televisione. Mi piace il lavoro che faccio e non nego mai un saluto o un sorriso a chi mi riconosce e mi chiede le previsioni del tempo! Mi piace molto condurre eventi “live” proprio per permettermi un’interazione con le persone, cosa che non è possibile nei colleganti meteo che sono abituata a fare in televisione.

 

 Il libro che hai amato di più e perché.

 

“L’Alchimista” di Paulo Coelho. Questo libro mi venne consigliato casualmente quando avevo 20 anni e mi aiutò a prendere una decisione importante e da allora è sempre stato il mio cavallo di battaglia. Tengo a riportarti i pezzi che amo di più e utilizzo spesso: “L’Anima del Mondo è alimentata dalla felicità degli uomini. O dall’infelicità, dall’invidia, dalla gelosia. Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. Tutto è una sola cosa. E quando vuoi davvero qualcosa, l’intero universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni, per quanto sciocchi possano sembrare. Perché sono nostri e soltanto noi sappiamo quanto ci costa sognarli.”

C’è poi questo racconto stupendo: “Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant’uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un’attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c’era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d’olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio. Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?’ Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa. Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d’arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d’arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto. Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato? domandò il Saggio. Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate. Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino.”

 

Altri libri che mi hanno particolarmente colpito sono: “La città della gioia” di Dominique Lapierre, in cui ho ritrovato le stesse emozioni che ho provato sulla mia pelle a Calcutta, poi “Shantaram” e  “L’ombra della montagna” di Gregory David Roberts. Di recente ho apprezzato molto “Molto forte, incredibilmente vicino” di Jonathan Safran Foer, “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald e “Io sono leggenda” romanzo di Richard Matheson che fanno parte dei pochi libri che ho letto dopo aver visto i film infrangendo la regola per cui si deve sempre leggere prima il libro.

Stefania Andriola per Meteo.it

Sogni nel cassetto?

 

Per quanto riguarda il lavoro sarebbe già un bel sogno per me continuare così anche se non ti nascondo che un bel punto di arrivo per me potrebbe essere condurre un programma legato ai viaggi (ovviamente li farei in prima persona!!!). Un bel sogno invece legato allo sport è portare a casa una mezza maratona entro il prossimo anno.

 

Ora 10 domande con risposta secca: Dolce o salato ?      

Salato.

Bianco o nero?                      

Nero.

Pop o Rock?                        

Pop.               

Estate o Inverno?                      

Estate.           

Margherite o Violette?      

Violette.

Pizza o Caviale?            

Pizza.                    

Facebook o Twitter ?          

Facebook.

Vino bianco o Vino rosso?    

Rosso.       

Cane o Gatto?              

Cane.

Single o Fidanzata?              

No comment.           

 

Ringraziamo Stefania Andriola per la sua disponibilità e per averci regalato dei dettagli della sua vita così interessanti e significativi.

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