giochiolimpici_555x250

quando una città è olimpionica lo resta persempre

Presentata la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2020

Con il ricordo alla memorabile edizione del 1960, la città di Roma ha presentato il 5 marzo scorso, al Comitato Olimpico Nazionale Italiano nelle mani del Presidente Gianni Petrucci, la candidatura ad ospitare i XXXII Giochi Olimpici e XVI Giochi Paralimpici del 2020.

Dopo il passaggio formale alla sede del Coni, per la consegna del voluminoso dossier – in lizza insieme alla rivale Venezia – il sindaco Gianni Alemanno, accompagnato dallo staff tecnico che ha redatto il progetto sportivo, ha presentato ufficialmente all’Auditorium Parco della Musica – di fronte ad una platea dove erano presenti tutte le istituzioni politiche, sportive, sociali ed economiche della città – la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020.

Nel corso della “presentazione – evento” le parole d’ordine sono state “Quando una città è olimpionica, lo resta per sempre”, con nostalgico riferimento alle Olimpiadi del 1960 e con l’augurio di organizzarle nuovamente nel 2020, nell’anno in cui ricorrerà, tra l’altro, il centocinquantesimo anniversario di Roma Capitale.

Il budget previsto sarà di 42 milioni di euro in linea con città come Rio, Tokyo, Madrid, Chicago che hanno fatto la corsa per il 2016 e la stessa Londra che ospiterà i Giochi del 2012.

Tuttavia, se la capitale dovesse vincere la sfida, il costo organizzativo dei Giochi ammonterebbe a 1 miliardo e 900 milioni di euro, con un effetto volano, in grado di produrre migliaia di posti di lavoro, una crescita del 20% del turismo su Roma e un forte incremento delle 155 mila imprese che gravitano nella capitale e nella provincia e che producono il 6,7% della ricchezza nazionale. La candidatura olimpica attiverà progetti per la riqualificazione urbanistica ed ambientale e sarà un acceleratore del Piano per lo Sviluppo Strategico 2010-2020 della città, per valorizzare nel mondo l’immagine di Roma e dell’Italia. La Candidatura olimpica si compone di due poli d’interesse: a Nord e a Sud-Ovest di Roma. Il cuore dei Giochi sarà il Parco Olimpico dove si vivranno le fasi più esaltanti delle competizioni e verranno inseriti tutti i principali impianti sportivi e sedi ufficiali, così come previsto dalla Commissione per i Giochi del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).

L’intero Parco Olimpico – dove saranno presenti il 50% degli atleti e degli spettatori – comprenderà una vasta area da Saxa Rubra all’ Aeroporto dell’Urbe con interessate le zone del Foro Italico, Flaminio e Tor di Quinto, con molti degli impianti già sede dei Giochi del 1960. In questo quadrante si svolgeranno le gare di tennis, atletica, nuoto, pentathlon, hockey, tiro con l’arco, rugby a 7, e le finali di calcio.

L’altro polo d’interesse riguarderà la zona dell’’Eur passando per la Nuova Fiera di Roma – capace di ospitare nei padiglioni, appositamente allestiti, 12 discipline olimpiche – fino ad Ostia, che ospiterebbe le gare di vela e il nuoto in acque libere. Sarà coinvolta anche l’area di Tor Vergata, interessata da un progetto che dovrebbe vedere la nascita di un grande impianto polifunzionale, una parte destinata al nuoto e l’altra per le attività sportive indoor (come pallavolo, basket, pallamano), con una capienza di 15 mila posti, e una struttura, l’unica fuori dai confini comunali, a Rocca di Papa.  Altre gare si terranno, poi, a Tivoli, Lunghezza e così via per arrivare a diramarsi anche nel resto d’Italia, soprattutto per quanto riguarda il torneo di calcio, dove la prima città coinvolta sarà L’Aquila, per una scelta dai significati non solo sportivi.

Gli atleti vivranno tutti insieme in un Villaggio Olimpico (da 18.000 posti), a Tor di Quinto, nelle immediate vicinanze del centro della città. A Saxa Rubra, invece, sorgerà il Villaggio Media, che ospiterà 5.000 tra giornalisti e operatori. La forza del progetto romano a “cinque cerchi” sta nel fatto che si punterà molto sull’utilizzo di impianti già esistenti, circa 33, solo 5 di nuova costruzione e 4 temporanei, per un totale di 42 impianti di gara e soprattutto niente “cattedrali nel deserto”. Nulla sarà sprecato, il progetto si lega al recupero della centralità del Tevere con il Parco Fluviale – reso navigabile dalla diga di Castel Giubileo sino a Ponte Milvio – ed al recupero ambientale, “poco cemento e tanta natura”, per delle Olimpiadi eco-sostenibili. Nel corso della presentazione, inoltre, Alemanno ha lanciato ufficialmente il sito internet della candidatura: www.2020roma.it.

Le tappe per la scelta definitiva della sede, prevedono una prima selezione da parte del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2010, deciderà quale sarà la candidata, tra Roma e Venezia, a rappresentare l’Italia. Se Roma sarà scelta, comincerà un cammino che inizierà a gennaio 2012, insieme alle altre città candidate, e si concluderà a luglio 2013, quando a Buenos Aires, il voto dei 114 membri del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), nominerà ufficialmente la città sede dei Giochi Olimpici 2020.

Gabriele Impronta

Comments are closed.

SEO Powered by Platinum SEO from Techblissonline