La Carinzia, in Austria, in questa stagione è una delle mete più gettonate. Vuoi per i mercatini di Natale che pullulano e impreziosiscono le già incantevoli cittadine austriache, vuoi perché in questa stagione si è definitivamente lasciati alle spalle le mete balneari e il relax si ricerca nei paesaggi montani.

Un weekend che sentiamo di suggerire è sicuramente quello alla scoperta di Klagenfurt am Wörthersee, capoluogo della Carinzia. Klagenfurt sorge sul bellissimo lago Wörthersee che in quanto a bellezza seppe ispirare anche il compositore Brahms.

Klagenfurt, conta 95.450 abitanti ed è situata in una posizione strategica, lungo il fiume Glan, a pochi chilometri dall’Italia e dalla Slovenia. Fondata sul crocevia delle rotte commerciali  dal Duca di Carinzia tra il 1193 e il 1199, si trova sulla direzione est-ovest e nord- sud del percorso. Gli abitanti del luogo amano definirsi “allegri come gli italiani, sereni come gli sloveni e precisi come i tedeschi”. Più volte nel corso della storia, il fiume che l’attraversava devastò il circondario con imponenti alluvioni. Ciò indusse, nel 1246 il duca Bernardo da Spanheim a rifondare la città in una zona più sicura. Ma è con il periodo della  Riforma e alla Controriforma, che Klagenfurt conobbe il suo momento più buio, quando molte ricche famiglie protestanti ad abbandonare tutto e fuggire via per non finire vittime dell’Inquisizione.

Da visitare assolutamente il grazioso centro storico. Qui troneggia la fiabesca “Fontana del Drago”   Lindwurm-brunnen. Leggenda vuole che all’epoca del duca Karast, la Karnburg, la regione compresa tra il lago di Wörth e la Drava era interamente coperta da paludi, sterpaglie e grovigli di alberi. La zona era infestata da un Lindwurm, un drago alato, che depredava la zona e pretendeva un tributo in vergini, finché un giorno venne sconfitto da un valoroso cavaliere e sul luogo della lotta venne eretta l’attuale città. Il mito sembra originato da ritrovamento di ossa di dinosauro. Un’altra leggenda dice che il drago agiterà la coda al passaggio di un fanciulla virtuosa… ma finora nulla si è mosso.

A proposito di sauri e rettili: se siete appassionati potete concedervi del tempo al Rettilario Happ, il più grande rettilario d’Austria con un giardino dei dinosauri.

Dal momento che vi trovate ancora in centro vale la pena una visita alla Landhaus, sede del parlamento regionale. Ben 665 stemmi vi accoglieranno in una sala prettamente dedicata, dove le pareti affrescate vi stupiranno  per colori e foggia. Blasoni e stemmi dei casati vi illustreranno la storia di chi ha guidato la regione nei secoli. Interessanti gli affreschi di J. F. Fromiller, realizzati nel XVIII secolo raccontano gli episodi clou della storia della Carinzia.

Arrivati qui è bene concedersi una sosta nei tanti bistrot della cittadina. I prezzi sono abbordabili, nella media italiana per piatti tipici. Sicuramente buona e conveniente la birra dal prezzo irrisorio rispetto a quanto viene venduta in Italia. I dolci sono quelli austriaci, la panetteria squisita: mi raccomando, non fatevi mancare un bretzel per accompagnare i vostri wurstel con crauti!

Caratteristica è la “Cappella dell’Apocalisse” che si trova nella chiesa di Sant’Egidio. Qui possiamo ammirare uno dei più grandi dipinti ad olio che siano mai stai realizzati. La cappella raccoglie infatti le opere del pittore austriaco Ernst Fuchs (1930-2015) che decorò i 166 metri quadri dell’edificio con immagini appartenenti al patrimonio sacro e folkloristico della sua terra, con incursioni pop e psichedelia imperante l’effetto è stupefacente. L’entrata è su prenotazione e la visita dura almeno un’ora.

Cappella dell’ Apocalisse

Tutt’altra atmosfera regna nel Duomo Maria Saal. La chiesa, tardogotica, si trova in cima a una collina. è stata ampliata all’inizio fino a metà del XV secolo con gli adiacenti edifici del convento in una chiesa di resistenza, che si è conservata durante le invasioni dei Turchi (1473 -1483).

Per rimanere in tema di draghi in fondo alla navata destra troviamo una raffigurazione di San Giorgio (XVI secolo); in fondo alla navata sinistra  in legno scolpito policromo l’Incoronazione della Vergine, opera della scuola di Villach (XVI secolo).

Concludiamo la visita con il vero punto di forza di Klagenfurt, il lago Wörthersee, proprio da dove partiva la nostra gita. L’acqua è così pulita che a detta degli autoctoni, si può persino bere. E’ un punto di ritrovo per gli abitanti della città ed è attrezzato per fare sport acquatici o giri in battello. Tutto intorno al lago sono disseminati luoghi di ristorazione e relax.  Se però decidete di godervi il panorama in questa stagione, vi consigliamo di coprirvi bene e magari di scaldarvi con del prugnacello, un ottimo liquore alla prugna, meglio se accompagnato da una fetta di strudel.

 

lago Wörthersee

 

G. S:

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