dopo 40 ANNI… eccomi qua!

Gianfranco D’Angelo al “PUFF” ripercorre la sua carriera in uno spettacolo di tagliente comicità

Se cerchi di fare i calcoli degli anni che ha trascorso sulla cresta dell’onda quasi non ci credi. Così continui a contare e ti accorgi che Gianfranco D’ANGELO di anni in scena ne ha trascorsi parecchi, oltre 40. Romano, attore comico, deve il suo successo a “DRIVE IN”, trasmissione televisiva dal ritmo frenetico e dalla comicità stralunata un vero e proprio prodotto vincente della tv degli anni ‘80. Cinque edizioni di successo, poi altra tv e quindi altri 20 anni di teatro, fino ad oggi quando – senza rimpiangere il Tenerone e ass…fidanken – ripercorre i fasti della sua carriera senza rimpianti.

Negli anni ‘ 80 ha inventato un genere di televisione divertente e dissacrante. Che ricordi ha?

Ho ricordi piacevoli: primo perché avevo molti meno anni e poi perché è stato il periodo più bello della mia vita artistica in quanto eravamo una squadra incredibilmente affiatata. Con “Drive In” ho bellissimi ricordi anche dei momenti più goliardici perché eravamo una squadra unita e affiatata: di giorno registravamo, di notte, sempre insieme, pensavamo a cosa fare il giorno seguente e nascevano così i personaggi. Con quella trasmissione abbiamo battuto ogni record di ascolti del varietà. Ancora oggi che sono passati 23 anni sento gente per strada che mi chiede che fine avesse fatto ‘asfidanken’.

Che differenza c’è tra quella televisione e quella di oggi?

Non spetta a me stabilire che differenze ci siano. All’epoca la televisione era anche abbastanza ‘ferma’ perché c’era solo la Rai, poi con l’avvento delle tv private si è rinnovata molto; la concorrenza è servita anche a portare qualcosa di nuovo. Io per fortuna la sera lavoro in teatro e ho poco tempo per guardare la televisione. Per quanto mi riguarda non mi piacciono quei programmi in cui si urla molto, dove prevale la volgarità. Mi piace Zelig perché è un ottimo trampolino di lancio per i giovani e da lì sono usciti dei comici molto bravi. Gli altri varietà televisivi non mi piacciono molto, perché io negli anni ’80 ho inventato una cosa nuova e oggi non mi fa piacere vedere che si torna indietro di 30 anni.

Dagli ’90 fa teatro a tempo pieno. Cosa dà il teatro di diverso dalla televisione?

Innanzitutto il teatro dà la verità che in televisione non c’è. Perché in tv molte volte si registra un programma con un pubblico che applaude a comando anche quando non dovrebbe applaudire. In teatro questo non accade perché il pubblico sceglie prima cosa vedere, paga un biglietto e se non gradisce lo sai subito: il teatro è verità, mentre in televisione la verità la sai dopo se, ad esempio, nessuno per strada ti saluta. Inoltre il teatro dà grandi emozioni perché entrare sul palco e trovarsi il pubblico davanti è una sensazione stupenda.

Le sue figlie recitano in teatro spesso con lei: è stato più difficile gestirle come attrici o come figlie?

E’ stato più difficile gestirle come attrici. Come figlie sono splendide, ci vado molto d’accordo. Sono stato un papà amico, non un papà possessivo. Come attrici fanno parte di una generazione che forse non è più così, sono serie, hanno studiato, hanno fatto i laboratori, hanno studiato danza, musica, insomma si sono formate; sono molto più esigenti di me sul palco.

C’è una commedia teatrale che ricorda con più piacere?

Il padre della sposa, con mia figlia Simona. Era una commedia incredibilmente divertente, una commedia che in corso d’opera ha attratto e divertito molto pubblico tanto che è stata in scena ben 4 anni. Un’altra che ricordo con piacere è “Niente sesso, siamo inglesi” la mia prima commedia in teatro, intorno agli anni novanta: questa commedia ha battuto ogni record, venivo dalla televisione e ha generato un po’ di invidia tra i colleghi attori di teatro.

Fino al 24 ottobre in scena al Puff con “Eccomi ancora qua”: questo titolo per dire “non vi libererete facilmente di me?”

Se preferisci anche quello. Ma più per dire che da qui ho cominciato anni fa dove Lando mi fece lavorare dopo avermi scoperto in un locale vicino a Trastevere e qua torno dopo tutto questo tempo per far sorridere.

La sua carriera le ha regalato tante soddisfazioni, ma c’è qualcosa che ancora manca?

Niente. Ho tutto; la mattina mi alzo felice di essere ancora in scena. Se non avessi il successo forse mi mancherebbe quello, ma per fortuna il successo ancora c’è.

Mario STEFANELLI

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