DI BENEDETTO: UN AMERICANO A ROMA

«La Roma è una principessa e noi ne faremo una regina»

(Thomas Richard DiBenedetto, 31 marzo 2011, Roma)

Non è sicuramente il più importante americano a Roma ma Thomas Di Benedetto dopo Alberto Sordi è sicuramente l’americano a Roma più amato dai romani. I dettagli della trattativa con Unicredit sfuggono ai molti mentre gli spostamenti e il lato folcloristico dell’attività dell’americano a Roma è sotto gli occhi di tutti. Non dev’essere abituato a gestire tutti quegli articoli e quelle norme scritte in piccolo sui contratti alle quali noi italiani siamo abituati; deve averlo sicuramente pensato in fase di trattativa e di lettura dei contratti che l’Italia è un paese complicato.

Se non sono Complicati gli italiani – avrà pensato Di Benedetto – di certo lo sono le loro regole.

Nella frase “Manca solo la firma” che ogni giorno ciascun giornalista riportava sui propri pezzi era nascosto in realtà un periodo di tempo superiore ai 15 giorni.

Il cittadino romano, specie quando si tratta di un tifoso, è poco avvezzo ad attendere; così tra l’attesa della fine c’è stato il risultato di Roma-Juve a svantaggio della squadra di Montella. Le dichiarazioni post-partita dell’allenatore dipingono un quadro ben definito di ciò che i tifosi già sanno.

“Tanto lo sappiamo che tra pochi giorni cambierà anche l’allenatore e staremo a parlare di altre cose”

Nella speranza dei tifosi ritroviamo i progetti della direzione Sensi che mirava soprattutto al successo della città oltre a quello della squadra. Mentre chiudo questo numero non sappiamo ancora della “ Roma americana” ma ci piace immaginarla vincente.

Parafrasando Vasco non ci resta che dire “Col cuore che batte più forte, la Roma che va e non va, in quattro parole…noi siamo ancora qua”.

di Massimo Doxa

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