IL PERCORSO DI UNA STAR:

CLAIRE DANES

Da “Romeo + Juliet” di Baz Luhrmann a “Temple Grandin” premiato al recente Roma Fiction Fest

Dal Roma Fiction Fest agli Emmy, Temple Grandin (HBO) fa incetta di premi. Il Tv Drama diretto da Mick Jackson e interpretato da Claire Danes è stato presentato in concorso durante la IV edizione del Roma Fiction Fest lo scorso luglio aggiudicandosi il premio per la miglior attrice protagonista. Claire Danes sul palco del festival capitolino insieme al regista per ricevere il premio, visibilmente commossa , ha dedicato il riconoscimento alla “vera” Temple Grandin. Facciamo allora un passo indietro e analizziamo il film che le ha dato il gran successo di cui gode oggi. Il film Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann è una rilettura attraverso l’immaginario contemporaneo del dramma celeberrimo di William Shakespeare cui peraltro, sin dal titolo, viene sottolineata la fedeltà al testo. Il film reso un musical dal brillante regista Luhrmann, è un qualcosa di spettacolare che non può non colpire i nostri cuori per l’intenso connubio di musiche e giochi di colori scenici uniti ad un’ambientazione più che moderna. E’ l’antica storia di un amore puro costretto a morire presto a causa dell’accesa fiamma dell’ odio, ma capace di rimanere eterno in confronto all’indissolubile sentimento dell’amore. Ad interpretare il musical sono proprio Leonardo Di Caprio e Claire Danes che percorrono la più geniale, visionaria ed innovativa versione del capolavoro letterario di William Shakespeare. Odio, amore, rancore, passione, seduzione, sensualità, violenza, sono i protagonisti della storia moderna dei due amanti. La maggior parte del film è ambientata in un sobborgo immaginario di Los Angeles chiamato Verona Beach. Il nome di questo luogo gioca sul fatto che a Los Angeles esiste realmente un luogo chiamato Verona Beach, una città al tempo stesso mistica ed esoterica, dove ritroviamo ancora una volta le due famiglie rivali, Montecchi e Capuleti, da sempre in conflitto tra loro, pronte a sfidarsi su tutto senza timore di nulla. Il tutto è interpretato con un ritmo frenetico, incalzante, con duellanti armati di passione. Sembra naturale il modo in cui il sacro ed il profano si uniscono insieme per inseguire la stessa fitta trama dove le croci, simboli e cuori di Gesù, tatuate nel corpo del prete si susseguono alle immagini di tv trash che mostrano la violenza delle moderne armi usate dai protagonisti, come le pistole sostituite alle spade originarie. Nessuna riluttanza nel mostrare la cruda realtà dell’odio spinto all’eccesso quasi da sembrare irreale. Il mondo intorno ai due amanti sembra cupo, buio, sembra costretto da una notte infinita incapace di mostrare anche solo qualche raggio di sole, di luce e quindi di vita. A questa crudele violenza si contrappone l’amore puro dei due amanti che illuminano la storia. Romeo si mostra capace di amare fino alla morte, che riflette e si interroga approfonditamente fino a giungere nelle parti più intime e più nascoste dei suoi sentimenti riscoprendo cosa vuol dire amare. Giulietta è una ragazza semplice ma nel contempo decisa ad agire nel rispetto dei suoi principi legati ai veri sentimenti verso Romeo. C’è ritmo, c’è azione, c’è un miscuglio di pathos e di drammaticità che culmina in una follia collettiva, tanto più assurda perché generata da un radicato ma altrettanto assurdo odio. Suggestiva è la scena finale della morte dei due amanti: Luhrmann inquadra dall’alto i corpi dei due giovani in un tripudio di candele accese che li circondano e illuminano come fossero stati immolati su un altare barocco. Magica e suggestiva è la voce di Desirée nella la sua Kissing you , colonna sonora del musical che riempie di calore l’entusiasmante incontro dei due protagonisti. Attraverso la giustapposizione di amore e odio, Luhrmann comunica che l’amore è troppo fragile per sopravvivere in una società in cui prevalgano l’odio e la violenza. La conclusione della tragedia è l’aspetto che più diversifica l’originale di Shakespeare con la rappresentazione di Luhrmann, nella quale Giulietta si risveglia proprio mentre Romeo sta bevendo il veleno, una scena ricca di pathos in quanto gli occhi dei due si incontrano per brevi attimi, gli ultimi del loro amore e della loro vita passata insieme. Romeo muore nella consapevolezza di essersi ucciso senza motivo e Giulietta ormai uccisa dal dolore prende la pistola di Romeo e si spara il colpo per lei mortale. Così si conclude Romeo + Giulietta, un’ opera profondamente romantica e originale in grado di trasmettere anche alle nuove generazioni il senso e l’anima della più grande storia d’amore di tutti i tempi. Lasciamoci così emozionare da questo film denso di emozioni e dall’interpretazione eccelsa della protagonista giustamente premiata al Roma Fiction Festival.

Gloria Gargano

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