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A percorre l’autostrada in un viaggio tutto on the road, itinerario tra le meraviglie della Sicilia, Cefalù la si scorge in lontananza fin da subito. È lì,  silenziosa ai piedi di una roccia a strapiombo su un mare assolutamente blu. Descriverla con gli occhi chiusi dopo averla impressa bene in mente, come il fotogramma di un’istantanea, aiuta a comprenderne la bellezza in una cornice dalle sfumature tutte cerulee. Bella da lontano, quanto da vicino. Aspetta impaziente che tu vada lì a raggiungerla. Cefalù, 13.845 abitanti, fa parte della provincia di Palermo, ed è situata sulla costa siciliana settentrionale a circa 70 km. Cittadina e porto turistico d’eccellenza, è meta da sempre di visitatori, turisti, passanti provenienti da tutto il mondo, dall’Italia e dalla stessa Sicilia. Le viuzze nascondono il sapore di una sicilianità da sempre incontaminata. L’odore, il sapore del mare e dei suoi frutti, lo si scorge, lo si annusa ad ogni angolo.

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A saltare subito alla vista sono i preponderanti campanili del Duomo, li si vede sempre da lontano, sempre nel nostro viaggio on the road: due possenti torri, alleggerite da eleganti bifore e monofore sormontate da cuspidi piramidali, svettano come le guglie di montagne altissime fa le costruzioni frastagliate attorno alla roccia. Gioiello indistinto dei capolavori medievali della Sicilia tutta.

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E poi le altre chiese… che si mimetizzano nelle strade della cittadina, capolavori architettonici che non possono passare inosservati: Chiesa della Santissima Trinità,  Chiesa di San Sebastiano, Chiesa della Santissima Annunziata, Chiesa del Purgatorio. E non passano inosservati gli scorci del panorama tutto mare che si vedono proprio passando dalle stradine  di Cefalù. Affacciandosi da bifore sparse  qua e là, vedi mare  a perdita d’occhio.

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La piazza che ospita il Duomo, e le sua quasi infinita scalinata, è un crocevia di culture nel periodo più caldo della stagione. Costruito nell’anno 1131  per volere di re Ruggero II  – la leggenda narra di un voto che fece il re al Santissimo Salvatore patrono della città, per essere scampato ad una tempesta – il Duomo non fu mai ultimato. Di straordinaria importanza sono i mosaici in oro dell’abside, realizzati dalla dominazione bizantina nel 1145. Mentre annesso al duomo vi è un elegante chiostro con colonne binate sormontate da capitelli figurati, fra i più notevoli esempi di scultura medievale in Sicilia. Importantissimo, e da vedere, è anche il lavatoio pubblico conosciuto come “Lavatoio medioevale“, presso il tardo-rinascimentale palazzo Martino.  Sito in via Vittorio Emanuele, nel 1514 fu demolito e ricostruito in posizione più arretrata rispetto alle mura cittadine e il fiume che scorreva a cielo aperto venne coperto nel XVII secolo. Nell’estate del 1991 sono stati ultimati i lavori di restauro.

 

VIA MARE

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Basta affittare una piccola barca per potersi muovere liberamente lungo la costa, e il gioco è fatto! Visitare Cefalù via mare è un’esperienza unica, consente di avere una prospettiva assolutamente privilegiata. L’antico porto della cittadina medievale detto dagli abitanti del luogo “ Porticciolo” racchiude in sé un fiumiciattolo dalle acque gelide. Già a pochi chilometri dalla costa si procede a denti stretti per i piedi che ti pizzicano. Bellissime anche le coste di Sant’Ambrogio, Mazzaforno e Oiastrillo. La movida notturna poi, non tradisce per nulla le aspettative dei turisti stacanovisti che amano godersi Cefalù anche di notte. Locali, disco pup, lounge bar e piste da ballo sono le vere protagoniste delle calde serate estive. E non può mancare l’assaggio del gelato artigianale, anche di notte. Insomma se tra i vostri piani vacanzieri è prevista tappa Cefalù, non dovete far altro che scegliere uno dei periodi più belli dell’estate di questo paese della Sicilia. Il periodo dei festeggiamenti del Salvatore protettore della cittadina. Dal 2 al 6 agosto, nonostante sia l’Immacolata la patrona di Cefalù, il SS. Salvatore è da sempre festeggiato. Una delle più importanti attrattive della festa è quella dell’ Antinna a Mari o ‘Ntinna a mari. Il pomeriggio dell’ultima giornata dei festeggiamenti si svolge la gara, che vede giovani ed anziani pescatori protesi alla conquista di una bandierina colorata attaccata alla punta di un lunghissimo tronco, reso scivoloso da sapone, e sistemato orizzontalmente al mare, ma saldamente fissato alla banchina. È uno spettacolo unico nel suo genere, frutto di una antica tradizione di famiglie di pescatori antichissime.

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di Giorgia Schirò

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