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70 anni da vera bomba!

Ha compiuto 70 anni la più grande voce femminile della musica italiana

E sicuramente la voce che tutti amano, con cui molti si sono innamorati, altri consolati dopo la fine di un amore. E’ stata la voce del sentimento, della ribellione, della festa. Una voce che ha accompagnato e scandito la storia italiana del dopo-guerra. Ineffabile per la sua potenza, inarrivabile per l’estensione. E’ la voce di Mina Anna Mazzini, o semplicemente Mina, nata a Busto Arsizio nel 1940, che ha compiuto 70 anni lo scorso 25 marzo. Un’ eclettica interprete di grandissimi brani: sensuale e piena di erotismo come nel brano “Ancora, ancora, ancora”, con animo superiore in “Se telefonando”, divertita e festante ne “La Banda”.

Manca dalle scene dal 1978, quando tenne l’ultimo concerto pubblico. Da allora solo pubblicazioni di album, tanti duetti e molti interventi scritti sui giornali. Ma apparizioni no, neanche l’ombra. Ci provò Renato Zero qualche anno fa nel suo programma a travestirsi da Mina e con un abile fotomontaggio a portarla in tv, qualcuno per un attimo c’è cascato.

Esordisce nel 1958 ed è subito successo. Appena un anno dopo con “Tintarella di luna”, raggiunge il primo posto nelle hit parade, nel 1960 esce “Il cielo in una stanza”, brano scritto da Gino Paoli che in seguito diventa un LP: il più venduto dell’anno. Molte sono le sue apparizioni in programmi tv, in cui si esibisce ed è subito un plebiscito di applausi. Partecipa anche al Festival di Sanremo, non vince ma è sempre tripudio.

Ma nel 1962 accade qualcosa: Mina conosce Corrado Pani, uomo sposato, che però si era lasciato da tempo con la moglie (allora non esisteva il divorzio), inizia con Pani una relazione che porterà alla nascita del figlio di Mina, Massimiliano Pani. Questo scandalizza tutti. Un figlio “illegale” di un personaggio amato e icona del tempo nell’Italia perbenista. L’opinione pubblica massacra Mina. Sparisce per un po’ dalla tv per poi farvi ritorno, regalando altre emozioni. Non si esime però da alcuni comportamenti fuori dal comune, si fa coinvolgere in storie sentimentali, che se dovessero accadere oggi non diremmo nulla, ma qualche decennio fa si gridava facilmente allo scandalo.

Resiste sulle scene fino al 1978 quando, dopo averlo annunciato, le abbandona definitivamente. In mezzo un’ infinità di successi come “Parole parole”, “Grande, grande, grande”, “Insieme”, solo per citarne alcuni. Nonostante la lontananza dai palcoscenici, negli anni ’80 e ’90 Mina continua a pubblicare album, con la media di un doppio cd ogni anno. Si adagia così alla routine e questo un po’ danneggia l’immagine della Tigre. In molte produzioni, pur restando il grande valore artistico della sua voce, manca quel guizzo, quella malizia che l’ha resa celebre. Si concede molti duetti con i più grandi nome della musica italiana: Baglioni, Celentano, Cocciante, Tiziano Ferro, Renato Zero. Una volta uscita dalle scene ha sì raggiunto quella libertà che le pressioni mediatiche non le concedevano, ma ha perso gli stimoli e quel contatto diretto con il pubblico che ti trasmette l’adrenalina giusta per continuare a stupire.

Però a volte il proprio benessere non ha prezzo e lei è riuscita a raggiungerlo dopo essere stata popolare, perché la visibilità rende popolari, ma l’invisibilità rende divini. Nonostante le sue nuove produzioni, resta in tutti il ricordo di quella Mina anni ‘70 che davvero tanto ha saputo dare non solo al panorama musicale, ma anche ha saputo contribuire a una svolta sociale. In una società chiusa e ferma a rigide regole di inizio secolo, Mina ha portato con il suo personaggio un nuovo modo di essere e di porsi. Ribelle a certi schemi, basti pensare alle vicende legate al suo primo compagno Pani oppure all’improvviso matrimonio con il giornalista Virgilio Crocco, consumato in abbigliamento casual, si direbbe oggi.

E’ vero, cara Tigre, sei tu “grande, grande, grande”!

Francesco Frattarelli

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