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Questione di centimetri

…Non quelli che separavano Turone dalla linea difensiva Juventina in quel celebre match, passato alla storia, insieme al botta e risposta tra il geometra Boniperti e l’ingegner Viola, ma quelli che passano tra le teste dei calciatori romanisti e quelle dei diretti rivali interisti.

Nella campagna acquisti in cui a Trigoria, per stessa ammissione di Spalletti, si doveva sopperire al gap di Kili e Centimetri, che separava i giallorossi dai nerazzurri, sono arrivati dei bravi calciatori, ma non certo dei corazzieri. La stella del mercato 2007 è senza dubbio Ludovic Giuly: classe ed esperienza racchiusi in 164 centimetri. Il francese, classe ’76, annovera nel suo curriculum ben due finali Champions League, la prima raggiunta e persa a favore del Porto di Mourinho, col sorprendente Monaco di Deschamps; la seconda, raggiunta grazie ad una sua prodezza, in quel di San Siro, che spedì il Milan a casa ed il Barcellona in finale, con esito ben diverso. Annichilito l’Arsenal di Henry i catalani alzano il trofeo mostrandolo al mondo intero. L’esplosione di Messi, l’anno successivo relega, inevitabilmente, il piccolo fantasista d’origine Corsa in panchina, tanto da suggerigli il trasferimento nella Capitale dove un detto recita “Non c’è due, senza tre”. Agli ordini di Spalletti, Giuly, mostra grande disponibilità al sacrificio e si adatta con naturalezza alla manovra gia collaudata, apportando grande esperienza unita a tecnica e velocità, ma in quanto a fisicità nulla si può chiedere a chi divide col baby Giovinco il primato di calciatore più basso della serie A. Altro acquisto roboante del mercato estivo risponde al nome di Cicero Joao De Cesare (’80), per tutti Cicinho, terzino di spinta, provenite dal Real Madrid, dotato di gran velocità, ottima tecnica di base, il tutto contenuto in un involucro di 172 cm. Gli acquisti di secondo piano propongono, tra gli altri, Mauro Esposito (’79), inespresso esterno destro alto 172 cm ed il giovane Vitorino Gabriel Antunes (’87), alto ben 174 cm. Queste quattro new entry si aggiungono a David Marcelo Pizzarro (’79) che dall’alto dei suoi 171 cm guida ogni domenica il centrocampo giallorosso.

Sbirciando nell’organico di Roberto Mancini ci accorgiamo che tra i cinque calciatori meno dotati in altezza spiccano i 173 cm di Cordoba, unico in linea con i “piccoli” romanisti. Si passa poi ai rispettabili 175 cm di Maxwell, ai 177 di Cambiasso fino ai 178 di J.Zanetti e di Dacourt, i soli nerazzurri al di sotto del metro e ottanta! Nel gioco inverso, escludendo i portieri, impressionano i 190 cm di Cruz, i 192 di Ibra e Viera, fino ai 193 di Matrix Materazzi. Le vette giallorosse sono invece rappresentate dai 187 cm di Mexes e dai 186 di Aquilani e Vucinic.

Davide Venditozzi


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Bianchi celeste

La maglia numero 9, assente tra le fila laziali da ben due anni, sembra aver trovato un calciatore degno di indossarla. Nel mercato di Gennaio il colpo di maggior impatto mediatico, e probabilmente, dal tasso tecnico più elevato lo ha messo a segno Claudio Lotito, mettendo a disposizione di Delio Rossi un attaccante di livello internazionale.

Rolando Bianchi, nato ad Albano Sant’Alessandro (BG) il 15 Febbraio del 1983, giunge alla Lazio in prestito, fino a Giugno, quando per riscattarlo serviranno all’incirca 12 milioni di Euro…alla faccia della moralizzazione!

Il centravanti, alto ben 188 cm, formato calcisticamente dal settore giovanile Atalantino (uno dei migliori in Italia) mette piede in serie A il 17 Giugno del 2001, allo Stadio Delle Alpi, dove i nerazzurri di Vavassori affrontano la Juve. Con i bergamaschi rimarrà sino al Gennaio 2003, quando si trasferisce a Cagliari, agli ordini di Reja, dove disputa 14 gare, andando in gol due volte, dando cosi il suo contributo alla promozione in A. Nel 2004/05 resta in Sardegna dove il nuovo tecnico Arrigoni gli concede ben 25 presenze, bagnate dai primi due goal nella massima serie. In estate (’05) torna dal prestito a Bergamo, ma viene subito dirottato verso Reggio Calabria. In amaranto la sfortuna si affligge su di lui e, causa un grave infortunio, resta fuori gran parte della stagione, riuscendo comunque a mettere la firma nel famigerato derby dello stretto contro il Messina. E’ proprio l’infortunio a permettere al club di Foti di acquisire il cartellino del giovane centravanti, che nella stagione 2006/07 esploderà. In coppia con Nick Amoroso mettono a segno 35 reti, risultando la coppia più prolifica in Italia. Bianchi dal canto suo mette in cascina 18 prodezze che gli valgono richieste da squadre più ricche. Più ricca di tutti è senza dubbio la nuova gestione del Manchester City, che su indicazione di Ericksson, non stenta a versare 15 Milioni di Euro nelle casse amaranto per aggiudicarsi i servigi del Bergamasco. L’avventura d’oltremanica parte col migliore degli auspici, quando nell’esordio buca la porta del West Ham. Col passare dei mesi le occasioni fornitegli dal tecnico svedese (16 presenze, 6 reti) diminuiscono drasticamente, tanto da suggerire a Bianchi un pronto ritorno nella penisola.

Il resto è storia recente, dopo un duello all’ultimo milione di euro (o centesimo, chissà?) il presidente del Torino Urbano Cairo, rimane con un pugno di mosche, nel vedere il collega-avversario Lotito tesserare Bianchi.

Il nuovo numero 9 Laziale andrà a formare un tridente d’attacco da far invidia a molte compagini in Europa, al fianco di Rocchi e Pandev. Certo che dal numero di reti che riuscirà a mettere a segno da qui a Giugno dipenderà il destino di quello che Lillo Foti ricorderà per sempre come Mr. 15 Milioni!

Davide Venditozzi

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